La curiosità del mese

Un'antica favola racconta che una giovane volpe cadde disgraziatamente in una tagliola; riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase nella tagliola. Si sa che la bellezza delle volpi è tutta nella coda, e la poveretta si vergognava di farsi vedere con quel brutto mozzicone. Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia. Tutti mantennero il segreto tranne un galletto che disse la cosa in confidenza a qualcuno e, di confidenza in confidenza, la cosa fu saputa dai padroni dei pollai, i quali accesero un po' di fuoco davanti ad ogni stia. La volpe, per paura di bruciarsi la coda, evitò di avvicinarsi alle stie. Si dice che uno ha la coda di paglia quando ha commesso qualche birbonata ed ha paura di essere scoperto.

leggile tutte...

giovedì 11 gennaio 2007

Archivio di tutte le "Curiosità del mese"

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Dicembre 2006:
Se qualcuno fosse in grado di produrre costantemente puzzette x 6 anni e 9 mesi, il gas risultante fornirebbe energia equivalente a quella di una bomba atomica.
(Non fatelo sapere agli ispettori di Bush ma credo di aver ottenuto risultati che ci si avvicinano molto)

Gennaio 2007:
Durante la guerra di secessione, quando le truppe tornavano agli accampamenti dopo una battaglia, veniva scritto su una lavagna il numero dei soldati caduti; se non c'erano state perdite, si scriveva "0 killed", da cui l'espressione OK nel senso di "tutto bene".

Febbraio 2007:
Nel Vangelo di San Matteo si legge "E' più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli". In realtà San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretò la parola "kamelos" come "cammello", mentre l'esatto significato è "grossa fune utilizzata per l'attracco delle navi". Il senso della frase resta sostanzialmente lo stesso, ma acquista molta più coerenza. A parte ciò, si spiega perché gli scaricatori del porto di Genova si chiamano "CAMALLI".

qualche mesetto di pausa...

Gennaio 2008:
Accadde il... 30 febbraio?!?
Il Regno di Svezia (che all'epoca comprendeva anche la Finlandia) decise nel 1699 di passare dal calendario giuliano al calendario gregoriano; tra i due calendari vi era all'epoca una differenza di 10 giorni (il calendario gregoriano era in anticipo su quello giuliano).

Per recuperare questi 10 giorni, si decise di eliminare tutti gli anni bisestili dal 1700 al 1740. In questo modo si sarebbe recuperato un giorno ogni 4 anni; dal 1 marzo 1740 il calendario svedese sarebbe coinciso con quello gregoriano.

Quindi venne eliminato il 29 febbraio 1700; ma negli anni successivi si dimenticò di applicare il piano, anche perché il re Carlo XII, che l'aveva voluto, era impegnato nella guerra con la Russia. Così sia il 1704 che il 1708 furono bisestili.

Riconosciuto l'errore, si prese quindi la decisione di tralasciare questo piano che causava soltanto molta confusione e di tornare al calendario giuliano. Per recuperare il giorno saltato nel 1700 si stabilì quindi che nel 1712 venisse aggiunto a febbraio un secondo giorno, oltre a quello dovuto perché quell'anno era bisestile. Così, nel calendario svedese del 1712, febbraio ebbe 30 giorni.

La Svezia passò infine definitivamente al calendario gregoriano nel 1753, saltando i giorni da18 al 28 febbraio.

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Il 1° ottobre 1929 l'Unione Sovietica iniziò ad utilizzare il Calendario rivoluzionario sovietico, ideato alcuni anni prima, nel quale ogni mese aveva 30 giorni, e i rimanenti 5 o 6 giorni erano festività senza mese. Nel 1930 e nel 1931, ci fu quindi un 30 febbraio, ma nel 1932 i mesi ripresero la loro vecchia lunghezza.

(fonte Wikipedia)

Febbraio 2008:

Un'antica favola racconta che una giovane volpe cadde disgraziatamente in una tagliola; riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase nella tagliola. Si sa che la bellezza delle volpi è tutta nella coda, e la poveretta si vergognava di farsi vedere con quel brutto mozzicone. Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia. Tutti mantennero il segreto tranne un galletto che disse la cosa in confidenza a qualcuno e, di confidenza in confidenza, la cosa fu saputa dai padroni dei pollai, i quali accesero un po' di fuoco davanti ad ogni stia. La volpe, per paura di bruciarsi la coda, evitò di avvicinarsi alle stie. Si dice che uno ha la coda di paglia quando ha commesso qualche birbonata ed ha paura di essere scoperto.

Sul comodino ieri...1



"Folle viaggio nella notte"
di Walter Moers
illustrazioni di Gustave Doré
Salani Editore; 214pp; 15,00 euro

"Abiti sulla Luna?" domandò Gustave, impressionato.
"Si" sospirò la Morte. "E' l'unico posto in cui al giorno d'oggi si possa stare in pace senza avere esseri umani fra i piedi. Prima abitavo in un castello di ghiaccio nei pressi del Polo Nord, ma ormai il turismo è arrivato anche là. Esploratori polari. Maniaci delle scoperte. Avventurieri a caccia di fortuna... Mi chiedo che razza di fortuna uno possa andare a cercare a cinquanta gradi sotto zero. Adesso abito sulla Luna. In riva al Mare della Tranquillità... Non potrai sbagliarti, perchè è l'unica casa a ridosso del Mare della Tranquillità. Per essere più precisi, è l'unica casa sulla Luna."

Iniziato il Blog, iniziamo con la recensione dei libri che ho avuto "sul comodino" . Questo è il primo libro che leggo da quando ho fatto il Blog, in realtà ultimamente i miei momenti di lettura si riducono ai pochi minuti prima di addormentarmi e ai, più sostanziosi ma non sufficienti, minuti in cui sono al bagno... e non mi dite che non lo fate anche voi...
Tornando al libro: si presenta con una copertina cartonata con titolo luccicante, diverso per formato dagli altri libri di Moers (che vi consiglio caldamente) ambientati nella incredibile e fantastica Zamonia... in effetti di Zamonia non c’è traccia.
Moers oltre ad essere un geniale scrittore è un talentuoso illustratore che un bel giorno si è trovato le xilografie di Gustave Doré e probabilmente si è chiesto: "Ma come mai disegna questi mostri, questi cavalieri e questi castelli all’orizzonte?", non trovando un’immediata risposta ha creato questa storia mettendoci come protagonista proprio un Gustave Doré dodicenne.
Il risultato di questa trovata, per me originale, è un godibile romanzo allegorico che racconta una notte del dodicenne Gustave che muore, incontra la Morte (con tunica nera e falce come da copione), le dice che non vuole morire e lei gli da dei compiti impossibili da realizzare entro la fine della notte.
Da qui partono le più surreali peripezie con improbabili compagni di viaggio e ancor più improbabili incontri, il tutto arricchito dalle già citate illustrazioni di Doré che il lettore apprezza maggiormente perché si nota che è il romanzo a girare attorno alle illustrazioni e non, come usualmente succede, il contrario...

Voto: 7


Un'illustrazione di Gustave Doré